La tassa automobilistica, più conosciuta con il nome di Bollo Auto, è una tassa di proprietà gravante su ogni veicolo a motore in proprio possesso, registrato nel PRA (Pubblico Registro Automobilistico) il cui versamento è a favore delle regioni di residenza.
Si tratta di un tributo regionale, significa quindi che l’importo pagato finisce nelle casse della regione dove risiede il suo proprietario, tranne che in Friuli Venezia Giulia, Marche, Sardegna e nelle provincie autonome di Bolzano e Trento: in queste regioni infatti la riscossione è prerogativa dell’Agenzia delle Entrate.
La legge prevede che venga corrisposta ogni anno in anticipo per i 12 mesi successivi e non a caso è tra le tasse italiane più discusse e controverse. Anche perché la tassa non fa riferimento all’utilizzo del mezzo, quanto alla sua proprietà, per cui l’unico modo per non corrisponderla è vendere l’auto oppure demolirla riconsegnando le targhe. L’unico caso in cui l’imposta non è dovuta è quello di un’auto d’epoca, ossia immatricolata da più di 30 anni. L’esenzione, in questo caso, è automatica. Invece per le cosiddette auto d’interesse storico, ossia quelle che hanno un’età compresa tra 20 e 29 anni, e che sono in possesso del certificato di rilevanza storica (CRS) e hanno la relativa annotazione sulla carta di circolazione, c’è uno sgravio pari al 50% dell’importo (ma in alcune regioni l’esenzione è totale).
È innanzitutto fondamentale sapere che sul prezzo del bollo, e quindi sul suo calcolo, influiscono tre fattori: Potenza del motore (espressa in kW), classe ambientale del veicolo e regione di residenza.
Prima di perdervi in complessi calcoli e girare a vuoto su molti siti presenti in rete, noi di Autocom abbiamo radunato per voi un insieme di vari modi per calcolare il bollo della propria auto:
Calcolare il bollo e il superbollo con la vostra targa è semplicissimo: vi basterà consultare il sito web dell’Automobile Club d’Italia da questo link e compilare il modulo per vedervi restituito l’importo esatto.
Se state valutando di comprare un’auto nuova e quindi da immatricolare o magari nell’inserzione dell’auto usata che avete visto la targa è oscurata, potete consultare questa tabella che noi di Autocom abbiamo messo a vostra disposizione:
Classe ambientale |
Fino a 100 kW di potenza |
Oltre i 100 kW di potenza |
Euro 4, 5, 6 |
2,58 €/kW |
3,87 €/kW |
Euro 3 |
2,70 €/kW |
4,05 €/kW |
Euro 2 |
2,80 €/kW |
4,20 €/kW |
Euro I |
2,90 €/kW |
4,35 €/kW |
Euro 0 |
3,00 €/kW |
4,50 €/kW |
Per calcolare l’importo del bollo bisogna quindi moltiplicare i kW per l’importo indicato a seconda della classe ambientale del veicolo (voce V.9 del libretto). Fino ai 100 kW si utilizza la seconda colonna della tabella, per ogni kW superiore invece bisogna riferirsi alla terza colonna.
Prendendo come esempio un’auto Euro 6 con potenza di 120 kW bisognerà effettuare il seguente calcolo: 100 kW x 2,58€ + 20 kW x 3,87€ = Bollo auto
Quindi 100 kW x 2,58€ a cui sommare 20 (i kW sopra quota 100) x 3,87€. Calcolo cui bisogna aggiungere l’addizionale regionale, diversa da regione a regione.
Chi possiede un’auto particolarmente potente è soggetto a un’addizionale erariale alla tassa automobilistica, il cosiddetto superbollo. Le macchine con una potenza superiore a 185 kW (ossia, con più di 251 CV), infatti, pagano un importo pari a 20 euro per ogni kW oltre i 185 kW limite. Inoltre, occorre tenere presente che il costo del superbollo cambia in funzione dell’età della vettura. A partire dal sesto anno dalla data di immatricolazione si applicheranno delle decurtazioni che trasformeranno il prezzo da 20 a 12 euro/kW, che poi diventa di 6 euro/kW dopo i primi 10 anni, ed infine 3 euro/kW dopo 15 anni mentre dopo 20 anni l’addizionale non è più dovuta.
Per spiegarci meglio: se si acquista un’auto da 250 kW, i 65 kW oltre al limite richiedono una somma aggiuntiva di 20€ x 65 kW ossia 1.300 euro in più.
Quindi prendendo in considerazione un’auto da 250 kW Euro 6 appena immatricolata, dovremo pagare di Bollo: 100 kW x 2,58€ + 150 kW x 3,67€ e di Superbollo: 65 kW x 20€.
Avete capito bene, dovrete pagare l’intero importo dei kW come bollo, e oltre a quello, tutti i kW sopra i 185 andranno pagati di nuovo come Superbollo.
È possibile pagare il bollo sia fisicamente che online dal computer di casa, o addirittura tramite il vostro smartphone grazie ad alcune applicazioni dedicate. Le possibilità sono molteplici e lasciamo a voi la scelta:
Se invece si preferisce pagarlo fisicamente oppure non si ha la possibilità di effettuare il versamento online, il bollo auto può essere pagato negli Uffici postali con bollettino dal costo di 1,10 euro, e al costo di 1,87 euro in ricevitorie e tabacchi, delegazioni ACI, agenzie pratiche auto convenzionate e in alcuni sportelli bancari (per comodità vi lasciamo quì l’elenco delle banche convenzionate).
Per pagare invece il superbollo, l’unica possibilità sarà munirsi del Modello di Pagamento Unificato mod.24 “elementi identificativi” ed usare i seguenti codici tributi:
La scadenza del bollo auto non è uguale per tutti e va in base alla data di immatricolazione dell’auto. Il primo bollo auto va pagato entro il mese di immatricolazione (utile sapere che, se questa è avvenuta negli ultimi dieci giorni del mese, si può pagare anche nel corso del mese successivo), mentre dal secondo bollo in avanti, la tassa regionale va pagata entro l’ultimo giorno del mese successivo alla scadenza.
Per fare un esempio, se avete acquistato l’auto il primo di gennaio, avete tempo fino a fine febbraio per pagarlo, senza incorrere in more o sanzioni. Se l’ultimo giorno utile al pagamento coincide con un sabato o un giorno festivo, si considera il termine slittato al giorno feriale immediatamente susseguente.
Per quanto a molti piacerebbe astenersi dal pagare questa tassa, purtroppo il bollo è assolutamente obbligatorio (salvo alcune esenzioni che vedremo tra poco), ed in caso di mancato pagamento, si andrà incontro a delle sanzioni sempre più onerose giorno dopo giorno:
Determinati tipi di veicoli, o alcuni intestatari possono godere dell’esenzione dal bollo, a volte a vita, a volte per un breve periodo di tempo.
Autocom mette questa tabella a vostra disposizione per avere una breve infarinatura generale:
Categoria |
Esenzione |
Auto intestate a disabili o loro familiari |
a vita, ma con limitazioni |
Auto dei corpi di rappresentanza o emergenza |
a vita |
Auto intestate a società no profit |
a vita |
Auto elettriche |
totale per i primi 5 anni (a vita in Piemonte e Lombardia), poi tariffa agevolata |
Auto ibride |
varia a seconda delle regioni |
Auto storiche |
a vita (dimezzato per quelle tra 20 e 29 anni) |
Vediamoli nel dettaglio:
Potete trovare a questo link il modulo per la richiesta di esenzione dal bollo.
Le fondazioni e le associazioni senza scopo di lucro, purché con specifiche finalità sociali e solidali (ONLUS) possono beneficiare dell’esenzione dal pagamento del bollo. Tra queste rientrano le associazioni umanitarie citate al capitolo precedente.
Le vetture ad alimentazione esclusivamente elettrica sono esentate dal pagamento del bollo per i primi 5 anni su tutto il territorio nazionale. Dopodiché, i regolamenti cambiano a seconda della regione: alcune come Piemonte e Lombardia hanno esteso l’agevolazione senza limiti di tempo, quindi a vita, altre prevedono invece una tassa ridotta da sesto anno in avanti. Qui il dettaglio regione per regione.
Per le vetture ibride ad alimentazione mista benzina/elettrica, le esenzioni variano da regione a regione. Non in tutte le regioni, invece, le auto ibride con alimentazione diesel/elettrica sono comprese nelle esenzioni del bollo auto. Per scoprire se la vostra auto è ibrida basterà consultare il libretto alla voce “P.3”.
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