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Guida Autonoma. Guida per i vari livelli di automazione SAE

Guida Autonoma. Guida per i vari livelli di automazione SAE

Ormai già da qualche anno anche in Italia hanno iniziato a diffondersi macchine con guida autonoma. La famosissima Tesla di Elon Musk ha fatto da spartiacque in questo settore e marchi più blasonati come Mercedes-Benz, Volkswagen e BMW non hanno perso tempo e l’hanno seguita ciecamente. Nonostante la continua innovazione nel campo delle intelligenze artificiali che si occupano della guida autonoma, i più scettici continuano a scuotere il capo. A tal proposito la Society of Automotive Engineers o SAE (Associazione di Ingegneri dell’Automobile), uno dei più grandi enti di normazione a livello mondiale dell’industria automobilistica, ha decretato 5 livelli di guida autonoma più 1, il Livello 0.

 

In questo breve articolo noi di Autocom vi aiuteremo a capire la differenza tra i vari livelli e che benefici porterà nella quotidianità di ogni giorno.

 

Esistono già?

 

Prima di addentrarci nel vivo di questo articolo è bene chiarire di cosa stiamo parlando. Automobili con guida autonoma (self-driving), quindi senza bisogno di un volante ed un conducente con gli occhi rivolti alla strada, nel 2023 in cui ci troviamo oggi ancora non esistono. Le macchine che oggi conosciamo e classifichiamo impropriamente come “autonome” sono in realtà auto con guida assistita (assisted-driving). Queste ultime sono in grado di “guidarsi da sole” grazie ad una serie di dispositivi di assistenza alla guida chiamati ADAS e l’ausilio dell’Intelligenza Artificiale (detta anche AI), ma senza un conducente in carne ed ossa presente e con una mano sul volante, la macchina non potrà essere autonoma in nessun modo.

Guida Autonoma Livello 0 – Nessuna automazione

 

Questo livello nella realtà dei fatti non esiste. È il modo con cui noi addetti al settore ci riferiamo ai veicoli senza alcun tipo di automazione alla guida. In questo livello il conducente è interamente responsabile dell’azionamento del veicolo, inclusi sterzo, accelerazione, frenata, parcheggio e qualsiasi altra manovra necessaria per spostare l’auto in qualsiasi direzione. Ciò nonostante, anche al livello 0 possono essere presenti sistemi di assistenza alla guida che possono intervenire. Gli esempi includono il classico Cruise Control, l’avviso di collisione, la frenata di emergenza automatica e l’avviso di angolo cieco. Queste tecnologie sono considerate di Livello 0 perché non guidano il veicolo ma offrono allarmi o piccole assistenza durante la marcia.

 

Guida autonoma Livello 1 – Assistenza alla guida

 

Il gradino più basso dell’automazione, il livello 1, si riferisce a veicoli con dei sistemi di assistenza allo sterzo, assistenza alla frenata e all’accelerazione. Il conducente rimane l’unico responsabile della guida del veicolo e deve essere pronto a prenderne il controllo in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo.

 

Un’auto con Cruise Control Adattivo, Lane Keeping Assist, City Safety e il riconoscimento dei segnali stradali ad esempio è in grado di mantenere una distanza di sicurezza tra il proprio veicolo e quello che lo precede, mantenere la propria corsia, frenare in caso di emergenza e regolare la velocità di crociera senza alcun intervento da parte del conducente che dovrà comunque tenere le mani ben salde sul volante.

 

Guida autonoma Livello 2 – Automazione parziale

 

Nel livello 2 l’auto inizia ad avere il supporto dell’intelligenza artificiale. Oltre ad avere tutti i dispositivi e le funzioni del primo livello, l’auto potrà adesso partire in maniera autonoma, determinare quando accelerare o decelerare, effettuare un sorpasso se opportuno e sapersi muovere senza problemi in strade trafficate, sempre con la presenza di un conducente attento durante la guida che da alla macchina degli incipit da seguire.

 

Oltre a questo l’auto sarà in grado di parcheggiarsi in maniera autonoma, con o senza la presenza di un conducente a bordo. Un esempio concreto è la funzione Summon di Tesla, dove non solo l’auto potrà parcheggiarsi da sola tramite app, ma potrà anche uscire dal parcheggio comandandola da telefono, quindi senza la partecipazione di alcuna persona all’interno dell’auto.

 

Queste vetture possono essere utilizzate senza alcuna limitazione ovunque nel mondo. È qui che siamo adesso, è questo il livello dove si trovano anche i modelli di Tesla (le più automatizzate del mercato) ma vi spiegheremo meglio più tardi.

 

Guida autonoma Livello 3 – Automazione condizionale

 

A livello tecnico, la transizione dal secondo al terzo livello di guida autonoma sarà il più importante. La macchina non potrà ancora affrontare in autonomia il traffico delle grandi città, ma da questo livello in poi sarà in grado di prendere il controllo della guida in determinate situazioni, come in autostrada o mentre si cerca un parcheggio. In queste particolari situazioni il conducente (che dovrà sempre essere presente, ma non completamente vigile) diventerà un passeggero, e quindi potrà spendere tempo per fare altro, ma dovrà in ogni caso essere in grado di poter prendere il controllo della situazione e del veicolo in pochi secondi. Da questo livello l’AI sarà più sofisticata e potrà prendere piccole decisioni in autonomia senza nessun comando dal conducente.

 

Ormai da qualche anno BMW sta testando dei veicoli di questo tipo su strada, mentre il gruppo Volkswagen sembra stia già consegnando dei brevetti. In ogni caso non sono novità che vedremo di qui a breve.

 

Guida autonoma Livello 4 – Alta automazione

 

Il livello 4 precede l’automazione completa, ed è il livello dove il conducente, in una giornata con condizioni ottimali, potrebbe leggere il giornale senza distrazioni facendosi guidare a lavoro dalla propria macchina. Siamo di fronte ad un’alta automazione che non richiede alcuna interazione umana, nemmeno davanti a situazioni di traffico molto complesse. È programmata per funzionare in autonomia e fermarsi in caso di guasto del sistema. Il veicolo facendo uso di una moltitudine di telecamere, sensori e quant’altro è in grado di percepire e monitorare l’ambiente esterno. Il computer di bordo elaborerà e processerà un grande numero di informazioni per ricavare le istruzioni di guida. Il conducete dovrà comunque essere presente, ma solo in particolari condizione, come ad esempio una forte pioggia che potrebbe far valutare male ai sensori e quindi al computer l’ambiente circostante.

 

Il conducente potrà prendere il controllo della guida o delegarlo alla macchina a proprio piacimento. Il veicolo potrà affrontare anche situazioni di emergenza o grande traffico senza nessun problema. Anche durante la guida da parte del conducente umano, il computer di bordo continuerà a monitorare la situazione regolando frenate, accelerazioni e direzioni per evitare svolte troppo strette o frenate di emergenza eseguite male dal guidatore. Utopico seppur vero, è pensabile dormire un po’ durante il viaggio. Qualora il guidatore ignori gli avvisi di pericolo, il sistema ha il potere di condurre il veicolo in sicurezza e fermandolo. Se il livello 4 richiede ancora un guidatore, nel prossimo stadio di guida autonoma parliamo proprio di una self-driving car.

 

Guida autonoma Livello 5 – Automazione completa

 

Tagliamo il superfluo… Via il volante, i pedali e perché no, la patente. Ebbene sì, nelle auto con guida autonoma non dovremo più preoccuparci di saper guidare, la macchina sarà completamente autonoma. Il veicolo oltre a sapersi destreggiare con nonchalance in strade trafficate, spazi angusti o parcheggi impossibili, grazie ad una scansione in tempo reale del perimetro (esattamente come i rover che solcano la superfice lunare e marziana), mapperà costantemente il territorio e potrà quindi affrontare anche sentieri di campagna non tracciati sulle mappe, colline come solo un fuoristrada saprebbe fare, e perché no scalare dune nel deserto.

 

Seppur noi di Autocom magari stiamo estremizzando il concetto, questo è quello che la tecnologia del prossimo futuro promette. Queste auto a guida autonoma saranno in grado di scegliere in maniera autonoma il percorso, regolandone velocità, frenata e direzione in qualsiasi scenario, elaborando situazioni complicate e complesse senza richiedere mai l’intervento di un essere umano, se non per chiedere la destinazione da raggiungere. Non esisterà più la figura del conducente, ma saranno tutti passeggeri.

 

Cosa ci aspetta nel futuro?

 

“Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità” dicevano in un famoso film. Anche se è vero che i vantaggi dei veicoli a guida autonoma sono significativi, spaziando dall’ambito sociale, come ad esempio nell’uso per il trasporto di anziani e disabili, a quello ambientale, poiché ottimizzando la guida e riducendo sia la congestione del traffico, che il consumo di energia o carburante si va a limitare le emissioni; è anche vero che in molti non hanno ancora capito come si potrebbero regolamentare le normative in caso di incidente. La colpa è del computer o del conducente? In una vettura dal Livello 3 in su, potrebbe essere del software, di chi lo sviluppa o della casa automobilistica.

 

Come abbiamo anticipato prima, oggi siamo al secondo livello di automazione con la Tesla, ma per scelta del suo fondatore. Infatti sono le case automobilistiche stesse a classificare il proprio livello di guida autonoma. Tenendo a mente quello che avete letto sopra, potreste intuire anche da soli che l’azienda di Musk è a cavallo tra il terzo ed il quarto livello. Cosa che l’azienda sa benissimo, visto che online vengono descritte come capaci di “guida autonoma al massimo potenziale”.

 

Il dipartimento dei trasporti del regno unito è convinto che a breve vedremo delle auto self-driving, ma non prima di aver sciolto molti nodi. Soprattutto, va creato un quadro normativo chiaro che distingua assisted-driving da self-driving e appunto aiuti a stabilire di chi è la colpa in caso di incidente. E anche a capire quali saranno gli obblighi di un guidatore che non guida, iniziando dalla necessità o meno di rispettare i limiti (per esempio) di alcol nel sangue. Che è una domanda che si stanno facendo in tanti, ma cui nessuno ha ancora trovato una risposta.

 

Con la speranza di esservi stati d’aiuto, vi rimandiamo alla nostra pagina NEWS dove potrete trovare altri articoli e approfondimenti.

– Lo Staff di Autocom

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